Sulla prima pagina de “Il Giornale del Piemonte e della Liguria” di domenica 15 novembre 2020, Aldo A. Mola ha raccontato un pezzo di storia del Novecento attraverso le trasformazioni dell’inno Giovinezza del 1909 con queste parole: “Genesi e metamorfosi di quel canto, narrate da Patrizia Deabate nei Canti brevi di Nino Oxilia (Neos, 2014) sono paradigma della storia d’Italia: convulsa, segmentata, sequenza d’imprevedibili colpi di scena, spesso frutto d’improvvisazione…”

L’ampio editoriale dal titolo “Giovinezza, sole che sorge, rivoluzione” ha riportato alla mia memoria il fatidico anno 2014: nel centenario del colossal Cabiria l’emozione sul palco del Teatro Alfieri di Asti insieme a Claudia Gianetto del Museo Nazionale del Cinema per presentare la pellicola Addio giovinezza! del 1918 ritrovata in Giappone, restaurata e fresca di Festival del Cinema Ritrovato di Bologna. [QUI].


Sempre nel 2014, un’altra bella storia: vedere la foto della mia copertina dei Canti brevi del 1909 (con dedica dell’Autore!) nel film-documentario su Nino Oxilia pubblicato dalla Cineteca di Bologna in DVD con il film Sangue bleu del 1914.[QUI].

Ancora nel 2014: all’Auditorium RAI di Torino le proiezioni dei capolavori del muto italiano con l’accompagnamento dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI. E il 21 giugno 2014 c’ero anch’io tra il pubblico a guardare Rapsodia satanica (1917) di Nino Oxilia, accarezzando la nuova edizione dei Canti brevi finita di stampare proprio quel giorno (e sospirando di sollievo, comodamente seduta, dopo la difficile impresa di camminare su eleganti tacchi a spillo per l’occasione speciale!).

Come ha scritto Aldo A. Mola sul “Giornale”, nella prefazione della raccolta rieditata nel 2014 rievocai la vicenda di quella che, con le sue molteplici trasformazioni, fu la poesia-canzone più celebre di Nino Oxilia: Giovinezza.
Era stato grazie a lei che avevo ottenuto (senza essermelo proposto) il privilegio di curare la riedizione della prima raccolta poetica di Nino Oxilia sotto la direzione di Roberto Rossi Precerutti: uno dei massimi poeti italiani viventi!! L’anno prima, nel 2013, avevo pubblicato Le origini dell’Inno dei Laureandi Il Commiato in cui avevo portato allo scoperto le radici della “Giovinezza, primavera di bellezza” di Nino Oxilia risalendo fino agli ideali della Rivoluzione Francese. [QUI]. Apparso tale saggio sulla rivista “Studi Piemontesi”, avevo tentato di mettermi in contatto con Rossi Precerutti (che sapevo essere un estimatore di Oxilia) attraverso la redazione della rivista milanese “Poesia”. E il Poeta rispose alla mia e-mail! Aveva trovato il saggio interessante e mi proponeva un incontro per parlarmi di un progetto. Che emozione! Chissà di cosa si trattava? Ci mettemmo d’accordo per trovarci a Torino, al Caffè Roma già Talmone di piazza Carlo Felice, ben noto per i favolosi e luculliani aperitivi a buffet.


E qui seppi che sarei stata la curatrice dei nuovi Canti brevi. Di quel giorno luminoso ricordo la Felicità che, dopo quell’incontro, mi mise le ali ai piedi (non avevo tacchi quel giorno!) facendomi percorrere i portici di via Roma fino ad arrivare in piazza Castello senza quasi rendermene conto, sulle nuvole, e con la testa mulinante di idee!


In quella prefazione inserii anche alcune notizie tratte dal libro che stavo scrivendo. Si trattava di quello che sarebbe divenuto Il misterioso caso di Benjamin Button da Torino a Hollywood, che poi l’anno scorso ha vinto la 1ª edizione del Premio Acqui Inedito e che fra pochi giorni sarà pubblicato. Costruii il finale come una sibillina anticipazione, che non sapevo quando sarei riuscita a svelare: “Quanto a questi Canti brevi che vengono adesso ristampati grazie alla sensibilità di Roberto Rossi Precerutti e dell’editrice Silvia Ramasso, possiamo dire che l’ultima, brevissima poesia della raccolta era destinata ad attraversare, da lì a pochi anni, uno dei più famosi romanzi che siano stati pubblicati negli Stati Uniti nel Novecento, da uno scrittore innamorato della giovinezza e di Hollywood. Ma questa è un’altra storia, che non poteva essere qui raccontata”.
Lo sarà tra poco: dopo sette anni da quella prefazione, finalmente posso dire che il famoso scrittore americano innamorato di Hollywood era Fitzgerald. Curioso: il periodo di sette anni ricorre sempre in questa vicenda. Tra pochi giorni uscirà Il misterioso caso di Benjamin Button da Torino a Hollywood. Nino Oxilia, il fratello segreto di Francis Scott Fitzgerald, Premio Acqui Inedito del Premio Acqui Storia. A presto, quindi…..
